Organizzato dal CENTRO THEOTOKOS STUDI RELIGIOSITA’ POPOLARE di Catanzaro, si è svolto il 10 settembre scorso, a Soriano calabro (VV), un interessante incontro presso il Santuario di San Domenico, retto dai padri domenicani, che hanno voluto, quest’anno, vivere la ricorrenza dell’evento prodigioso della consegna del miracoloso “ Quadro di San Domenico in Soriano”, ricordando i 75 anni del ritorno dei frati domenicani presso il Santuario.
Qui erano arrivati, ecco il legame con Catanzaro, grazie a Padre Vincenzo da Catanzaro. Il Centro Theotokos, fondato da Martino Michele Battaglia (Docente di Antropologia Culturale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Reggio Calabria, e coordinatore del centro) e Anna Rotundo (Docente e Saggista, moderatrice del centro), è una costola del Centro Internacional de Estudios sobre Religiosidad Popular: Semana Santa (Università di Valladolid – Spagna), diretto dal prof. Ponga, ed è un progetto internazionale itinerante di altissimo spessore culturale, un percorso che si gloria di studiare la profondità e la bellezza della religiosità popolare. Hanno portato il loro contributo al convegno Padre Remigio Romano, superiore del Convento, Antonio Punturiero, coordinatore regionale delle confraternite della Calabria, e Antonio Caroleo, presidente dell’Unione diocesana delle Confraternite di Catanzaro-Squillace. Josè Luis Alonso Ponga ha tenuto la sua incantevole lectio magistralis su “San Domenico in terra spagnola”, mentre Rotundo e Battaglia hanno relazionato su come l’arrivo dei frati domenicani in Calabria segnò un profondo cambiamento nell’organizzazione religiosa, sociale e culturale di quasi tutta la Calabria, a partire dal 1401, quando i cenobiti si insediarono stabilmente nella città di Catanzaro. Nel 1510 Fra Vincenzo da Catanzaro, un domenicano di vita pia ed austera, su ispirazione del Santo Padre Domenico, come ci tramandano le antiche cronache, venne a Soriano per fondarvi un convento. Data la scarsezza di mezzi e materiali, chiesa e convento poterono essere costruiti con particolari aiuti della Divina Provvidenza. La piccola comunità di frati che si era stabilita a Soriano visse quasi ignorata fino al 1530. In tale anno, nella notte tra il 14 e il 15 settembre, la Madonna, Santa Maria Maddalena e Santa Caterina d’Alessandria vergine e martire apparvero a fra Lorenzo da Grotteria e gli consegnarono una tela rappresentante San Domenico, con il libro nella mano destra e con il giglio nella mano sinistra, perché la consegnasse al superiore per esporla alla venerazione dei fedeli. Nonostante il prudenziale riservo di quei religiosi, nei fedeli si destò una straordinaria devozione verso il Santo raffigurato nella tela, che sarà chiamata “Il Quadro” per antonomasia. A seguito dell’avvenimento del 15 settembre 1530 la Celeste Immagine di San Domenico in Soriano fu oggetto di grande venerazione e devozione e vennero riconosciuti in tutto il mondo innumerevoli miracoli e grazie che dal XVI secolo si verificarono per intercessione del Santo Fondatore dell’Ordine dei Predicatori. Purtroppo, dopo il terribile terremoto del 7 febbraio del 1783 le cose, lentamente, cominciarono a cambiare, per un insieme di vicende storiche. Dopo innumerevoli vicissitudini nel 1866 i Frati Domenicani dovettero, per legge del Governo, abbandonare Soriano e il Santuario. Nel 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale, e dopo quasi 80 anni di assenza, i Figli di San Domenico fecero ritorno a Soriano. Il culto e la devozione della Celeste Immagine di San Domenico in Soriano iniziò un nuovo cammino e, anche oggi si registrano delle grazie particolari nei riguardi di coloro che, in svariate circostanze, invocano con fede sincera l’aiuto di San Domenico o si ungono con l’olio della lampada che, giorno e notte, arde dinanzi al “ Quadro” della Celeste Immagine di San Domenico in Soriano.