Chiesa San Martino Vescovo (Chiesa Matrice)

L’attuale chiesa matrice dedicata a San Martino, edificata nel 1930 sulle rovine della chiesa precedente, lesionata gravemente dal terremoto del 1908. Lo stile è neoclassico con facciata ornata da paraste e cornici con fastigio a cuspide in cui è inserito lo stemma del Santo.

All’ingresso principale si accede tramite una gradinata trilaterale in pietra granitica. L’interno a croce latina è caratterizzato da tre navate, una centrale e due laterali, separate da pilastri quadrangolari sormontati da capitelli. Sull’arco a tutto sesto della navata centrale due angeli reggono un cartiglio con la scritta: Jesum Christum Regem Regnum venite ad oremus.

Il soffitto piano è dipinto con finti rilievi decorativi. Dei tre altari, i due laterali, datati 1932, pressoché identici, posti nei transetti, sono in marmo bianco con tarsie policrome.


Sull’altare maggiore, eredità della chiesa preesistente, con i portali laterali in marmo, grande interesse riveste il tabernacolo con i suoi bassorilievi che rappresentano la vite e i tralci. In alto, nell’ancona barocca in legno, troneggia una imponente statua lignea di San Martino. Si tratta di una scultura probabilmente del XVII secolo, di autore ignoto.

Su questo simulacro, in passato, a detta di molti anziani, non sono mancate accese controversie, in quanto esso rappresenterebbe San Nicola di Myra.

Nelle pareti di fondo dei transetti sono posizionate due tele di grandi dimensioni che raffigurano rispettivamente: a destra San Martino, di autore ignoto, che molti ritengono un dono dei Francesi che hanno introdotto il culto del santo a Soriano, e a sinistra il Giudizio Universale, attribuito al pittore e scultore sorianese Vincenzo Ruffo, autore tra l’altro della splendida statua della Madonna delle Grazie trafugata di recente insieme ad un’altra splendida scultura di Santa Filomena. La chiesa in questione custodisce, inoltre, alcune sculture lignee di notevole pregio artisticoattribuite alla rinomata scuola serrese: l’Immacolata Concezione, San Giuseppe, SanRocco, San Luigi Gonzaga, l’Annunciazione del Gallotta e i Santi Cosma e Damiano del 1824, opera dell’artista serrese Vincenzo Zaffino.

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