SAN DOMENICO di GUZMAN, IL PREDICATORE.

Il fondatore dell’ordine dei domenicani, detti predicatori

Lo spagnolo Domenico di Guzmán, nel 12° secolo, raccolse intorno a sé un gruppo di preti poveri ma istruiti, pronti a spostarsi da una città all’altra per predicare il messaggio cristiano. Egli fondò l’ordine dei predicatori, che nel corso dei secoli ha fornito alla Chiesa numerosi uomini di cultura, impegnati nella lotta contro l’eresia e nello studio della teologia, ossia della riflessione su Dio e sulla fede

La statua di San Domenico all’interno della Basilica di San Domenico di Soriano Calabro

LA VITA

Domenico nacque intorno al 1172 a Caleruega, nel regno spagnolo di Castiglia, da una nobile famiglia della regione. Studiò teologia e divenne sacerdote; per aiutare i poveri vendette persino i propri libri. Nella Francia meridionale incontrò gli eretici catari (eresia), che rifiutavano la divinità di Gesù, la Croce e l’autorità della Chiesa. Riuscì a convertirne alcuni, ma si rese conto che solo sacerdoti istruiti, capaci di spiegare la parola di Dio e la dottrina cristiana e pronti a imitare la vita in povertà di Cristo e degli Apostoli, potevano replicare in modo convincente alle loro critiche.

Negli anni successivi fondò una comunità di preti che vivevano insieme, seguendo la regola di sant’Agostino, sostenuti dalle offerte dei fedeli (per cui erano detti mendicanti): essi si distinguevano dai frati minori di san Francesco per il fatto che studiavano intensamente e predicavano.

Dopo aver ottenuto l’approvazione del papa, Domenico si recò più volte in Spagna e a Bologna, fondando diversi conventi. Morì a Bologna il 6 agosto 1221.

Basilica di San Domenico a Soriano Calabro

ORGANIZZAZIONE E FINALITÀ DELL’ORDINE DEI DOMENICANI

Mentre i monaci benedettini rimanevano nei loro monasteri, i frati domenicani, come i francescani, potevano spostarsi da un luogo all’altro secondo le esigenze. Inoltre erano organizzati in modo più democratico: le decisioni venivano prese dal capitolo generale, che comprendeva i rappresentanti di tutti i conventi, e aveva il compito di eleggere il maestro, ossia il capo dell’ordine, e di approvare le costituzioni, vale a dire le norme che si aggiungevano alla regola fondamentale, quella di sant’Agostino. I conventi venivano raggruppati in territori chiamati province. L’ordine divenne ben presto molto influente nella Chiesa: i frati insegnarono teologia nelle università e si impegnarono per precisare i punti discussi della dottrina cristiana e per migliorare il livello culturale dei sacerdoti. Secondo una leggenda Domenico iniziò la pratica del rosario, che si diffuse ben presto tra i cristiani e che fu ritenuta un’arma efficace contro l’eresia.

Dopo la morte del santo, i pontefici chiamarono i frati a svolgere anche la funzione di giudici nel nuovo organismo creato per combattere l’eresia, l’Inquisizione. Ancora oggi i domenicani indossano una tonaca bianca con la cappa e un mantello nero con un cappuccio. Nelle opere d’arte Domenico è raffigurato con un libro in mano, che richiama il valore della cultura, e un giglio, che evoca l’ideale della castità e la devozione alla Madonna.

La processione di San Domenico per le vie di Soriano Calabro

LA RAFFIGURAZIONE DI SAN DOMENICO DI SORIANO

Con il nome San Domenico Soriano si definisce un particolare soggetto iconografico in cui sono raffigurati la Vergine Maria, Santa Maria Maddalena, Santa Caterina d’Alessandria nell’atto di donare un’immagine di San Domenico fondatore dell’Ordine dei Predicatori, ad uno o più fratelli domenicani.

Altare di San Domenico Soriano a Soriano Calabro

La scena rappresenta un evento avvenuto nella notte del 15 settembre 1530 del convento domenicano di Soriano Calabro. Si narra come un certo Fra Lorenzo da Grotteria avesse in quella notte ricevuto dalle celesti figure regali femminili una tela del santo fondatore dell’ordine di Tommaso Campanella e Giordano Bruno, San Tommaso d’Aquino e Girolamo Savonarola.

Tela miracolosa acheropita di San Domenico di Soriano Calabro

Sottoposto a esame canonico nel 1609 il culto venne autorizzato da Papa Urbano VIII.

L’immagine, di San Domenico di Soriano miracolosamente sopravvissuta ad un terribile terremoto del 1783, ha oggi un culto diffuso in tutto il mondo.

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